Anno 11
Nr.1 Gennaio 1998

Monitoraggi Ambientali

Balneazione e salute pubblica

E’ inquinato il Golfo del Tigullio?

L’indagine riportata si riferisce, in particolare, all’individuazione di possibili forme di eutrofizzazione. L’insieme delle risultanze analitiche chimico-fisiche, microbiologiche e biologiche escludono fenomeni di crescita algale abnorme.

Ivo Baldini - Mario Lo Giudice - Eros Massoni
Presidio Multizonale di Prevenzione - U.S.L. XIII - Genova.


Introduzione
In relazione alle competenze assegnate alle Regioni dal Decreto 27 febbraio 1987, n.116 ("Modalita’ e criteri per i finanziamenti in relazione all’eutrofizzazione delle acque marine e lacustri di cui al comma 6 dell’art.5 della Legge 22 dicembre 1986, n.910"), la Regione Liguria ha presentato nel 1987 al Ministero dell’Ambiente istanza di finanziamento dello studio denominato "Studio ed analisi di fattibilita’ tecnico-economica in relazione allo stato di eutrofizzazione e disinquinamento del Golfo del Tigullio."Lo studio, avviato nel mese di ottobre 1988, e’ stato concluso nel febbraio 1990 e sviluppato in collaborazione tra il P.M.P. Genova e lo Studio Ingg. L.E. Galli di Padova.
La scelta della zona e’ caduta su tale tratto di costa (1) in quanto la profondita’ del Golfo e la presenza dei promontori di Punta Manara (Sestri Levante) e di Portofino condizionano la possibilita’ di adeguata dispersione e diluizione degli inquinanti in maniera significativamente piu’ accentuata che in altri tratti della costa ligure. A questo e’ da aggiungere la notevole densita’ abitativa della costa che in particolare d’estate, espleta una valenza turistica primaria in campo nazionale. Per conseguenza tale area potrebbe essere potenzialmente predisposta a, sia pur lievi, fenomeni di eutrofizzazione.

Caratteristiche dell’area.
La zona di mare costiero-interna interessata allo studio in oggetto (2) e’ antistante il territorio dei Comuni di Portofino, Santa Margherita Ligure, Rapallo, Zoagli, Lavagna e Sestri Levante.
La costa prospiciente il tratto di mare considerato e’ di tipo prevalentemente roccioso, a sviluppo medio-alto; i fondali sono caratterizzati da declivio molto pronunciato con una pendenza media dell’8-10%.
La profondita’ dei fondali, in corrispondenza delle stazioni di campionamento, varia da zero a circa 75 metri.
La portata idrica media complessiva dei corsi d’acqua (fiume Entella e sette torrenti di minore importanza) che defluiscono nel bacino si puo’ valutare in circa 40 m3/s. La linea dello spartiacque fra il bacino padano e ligure e’ a 10-15 km dalla costa, per cui l’area interessata alla defluenza nel tratto di Mare Ligure (Golfo del Tigullio) e’ 503 km2.
La popolazione residente (1988) che insiste su tale area e’ di 130.400 abitanti, a cui sono da aggiungere circa 150.000 turisti ed ospiti temporanei durante gran parte dell’anno.
La zona costiera e l’immediato entroterra sono sede di aziende industriali che svolgono attivita’ produttive discretamente diversificate con forte prevalenza nel campo lapideo (ardesiaco e lapideo in genere), alimentare (frantoi di olive), meccanico, chimico.
All’inquinamento marino lungo la costa contribuiscono inoltre gli scarichi delle navi, nonche’, durante la stagione estiva, la nautica da diporto, particolarmente presente in zona.
Il carico annuo del BOD5 (relativo agli abitanti residenti, fluttuanti ed agli abitanti equivalenti per gli insediamenti industriali) e’ stato valutato in circa 4300 t, mentre per il fosforo in circa 9 t.
Durante il periodo dei campionamenti sono state effettuate misure volte allo studio della circolazione delle correnti marine all’area interessata. Le misure hanno consentito di evidenziare che la circolazione nel Golfo del Tigullio dipende essenzialmente da due fattori: la circolazione a grande scala al largo dell’area ed il vento locale.
La prima e’ dominata da una corrente che, per gran parte dell’anno, si sposta verso Ponente con un’intensita’ massima durante il periodo invernale. A causa della ristrettezza della piattaform continentale ligure, essa esercita una notevole influenza su buona parte della zona litoranea, esplicandosi con una corrente anch’essa diretta verso ponente.
La presenza del Promontorio di Portofino e l’orientamento del filone principale della corrente possono determinare un rovesciamento di questo flusso che si trasforma in una corrente opposta diretta verso Levante. In questi casi, tipici delle condizioni di tempo stabile, e’ possibile che una certa massa d’acqua possa venire imprigionata tra la costa e la corrente principale al largo, il fenomeno interessando la massa d’acqua a tutte le profondita’. Nei mesi estivi, quando la situazione energetica generale e’ piu’ debole, cio’ puo’ portare ad un ristagno della massa d’acqua in questo tratto di costa, riducendo le possibilita’ di diluizione delle sostanze inquinanti.
Per quanto riguarda le velocita’ delle correnti, esse sono alquanto scarse, mantenendosi in genere alla superficie al di sotto dei 10 cm/s con valori anche inferiori al fondo, dove, specie in estate, possono diventare anche trascurabili.
La temperatura media dell’acqua e’ di 15,3 °C con valori minimi nel mese di marzo e massimi nel mese di agosto in relazione al ciclo termico stagionale. La salinita’ non subisce variazioni notevoli, con un valore medio del 38%.

Punti di prelievo, frequenza e modalita’ di campionamento.
Tenendo conto delle caratteristiche dell’area interessata, delle finalita’ proposte e del periodo di tempo in cui si e’ svolta l’attivita’ di controllo sono state scelte le stazioni di campionamento ubicate come indicato in fig.1, di cui 6 presso la battigia ad una distanza di circa 2-3 metri dalla riva e 5 all’interno del Golfo del Tigullio. Inoltre 5 stazioni di rilevamento per le misure "oceanografiche" (correntometria, temperatura, tarsparenza, salinita’) comprese nelle prime undici.
I prelievi sono stati effettuati ad una profondita’ di circa 30 cm sotto il pelo libero dell’acqua secondo le modalita’ previste dal D.P.R. 470/82.
Le coordinate di estremita’ dell’area delimitata dalle stazioni sono le seguenti:

La frequenza dei prelievi e’ stata bimensile nel periodo estivo (giugno, luglio, agosto, settembre), mensile nei restanti mesi.

Parametri determinati e metodi di analisi
Sono stati presi in considerazione i seguenti parametri chimico-fisici, microbiologici e biologici: PH, azoto ammoniacale, azoto nitrico, fosforo, tensioattivi anionici, coliformi totali e fecali, clorofilla.
Le determinazioni dei parametri chimici sono state effettuate secondo le metodologie indicate dall’IRSA-CNR (3), mentre per quanto riguarda la clorofilla sono state eseguite determinazioni con letture allo spettrofotometro a=750 m (4,5).
Le modalita’ di ricerca degli inquinanti microbiologici seguite sono conformi a quanto fissato dal D.P.R. 470/82 "Attuazione delle Direttive CEE n.76/160 relativa alla qualita’ delle acque di balneazione".

Risultanze analitiche
L’analisi chimica evidenzia un contenuto di ortofosfati (Tab.1) espressi come fosforo, al limite della rilevabilita’ con la metodica da noi adottata che e’ stata fissata al limite di 10 ppb. Dall’insieme dei dati si evince che per la maggior parte dei prelievi si riscontrano valori inferiori a 10 g/l, mentre sporadici sono i riscontri di valori inferiori a 50 g/l.
Tali dati sono in buon accordo con gli apporti dei fosfati che sono recepiti dal Golfo del Tigullio nel suo complesso, tenuto conto delle intensita’ delle correnti marine, della profondita’ dei fondali e del tempo teorico di ricambio.
Considerazioni analoghe valgono per i valori degli inquinanti azotati.
L’analisi microbiologica evidenzia sia per i Coliformi totali, sia per i Coliformi fecali (Tab.1) valori in generale molto modesti, in particolare per i punti 3 e 4 (sotto costa nell’insenatura di Rapallo) si riscontrano presenze batteriche piu’ consistenti, dovute al gioco delle correnti, in relazione molto probabilmente all’apporto delle defluenze fognarie scaricate piu’ al largo, al centro del Golfo.
L’innovazione della ricerca per l’ambiente costiero ligure consiste nell’utilizzo delle analisi dei popolamenti algali mediante la determinazione della clorofilla (Tab.1).
Le analisi hanno evidenziato, nella maggior aprte dei prelievi, assenza di tale indice di inquinamento, al limite della rilevabilita’ o comunque dell’ordine di 1-3 mg/m3, che e’ generlamente considerato il valore limite al di sotto del quale e’ da escludere l’eventualita’ di comparsa di fenomeni di eutrofizzazione.

Conclusione
L’insieme delle risultanze analitiche chimico-fisiche, microbiologiche e biologiche hanno evidenziato una situazione che si puo’ ritenere in complesso buona dal punto di vista dell’inquinamento e lontana da un rischio di eutrofizzazione (6).
Infatti nell’area non risulta, anche sulla base degli accertamenti espletati successivamente, siano mai stati riscontrati fenomeni di crescita algale abnorme.

Bibliografia.
1) Fabiano M. - Production of the Ligurian Coastal waters. I. Hydrology, nutrients and pigments - Atti dell’Accademia Ligure di Scienze e Lettere. Vol. XLI - 1984.
2) Fanucci F., Fierro G., Grosso F., Picasso M. - Contributo alle conoscenze geologiche ed ecologiche dei fondali antistanti l’area urbana genovese. Annali idrologici - Volume XII 1973-1977.
3) Metodi analitici per le acque - Istituto di Ricerca sulle acque - Consiglio Nazionale delle Ricerche 1972.
4) Sartory D.P. - The determination of algal chlorophyllous pigments by high performance liquid chromatography and spectrophotometry - Water Res. Vol. 19 n° 5, pp 605-610, 1985.
5) Sartory D.P., Grobbelaar J.E. - Extraction of chlorophylla from freshwater phytoplankton for spectrophometric analysis - Hidrobiologia 114, 177 - 187.
6) Provini A. - L’eutrofizzazione: effetti sui corpi idrici e possibilita’ di inetrvento - Ambiente/Protezione e Risanamento, a cura di A. Zavatti, Pitagora Editrice 1986 - Vol. I: Le Acque.
7) Bernhard M., Rampi L., Zattera A. - La distribuzione del fitoplancton nel Mar Ligure - Pubbl. Staz. Zool. Napoli, 37 suppl., 73-114


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