in occasione del RICH MAC 2001
GIORNATA  di STUDIO

" L'analisi delle Acque 
Le norme e le linee guida che regolano il campionamento, le analisi chimiche on line, la validazione del dato analitico 
"


"Ruolo ed attività dell’ANPA nello sviluppo delle linee guida per il campionamento e l’analisi delle acque in conformità con il D.Lgs. 258/2000."

Dr. Damiano Centioli  
ANPA Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente   Unità Interdipartimentale di Metrologia Ambientale

L’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente

L’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (ANPA), istituita con legge n.61 del 21/1/94 a supporto dell’attività del Governo, è una struttura tecnico-scientifica (basata sul principio di autonomia, affidabilità tecnica, indipendenza e flessibilità organizzativa) avente personalità giuridica, ed è sottoposta alla vigilanza del Ministro dell’Ambiente e al controllo della Corte dei Conti.
All’ANPA sono affidati importanti compiti connessi alla protezione dell’ambiente:
- collaborare con le Istituzioni, in particolare con il Ministero dell’Ambiente, anche nella stesura di normative ambientali e nell’applicazione dei controlli;
- gestire i dati ambientali, diffondere l’informazione e sostenere la formazione in tale ambito;
- promuovere la ricerca per contribuire al miglioramento dell’ambiente;
- garantire la sicurezza nucleare e la radioprotezione.

L’ANPA è quindi l’autorità pubblica preposta a garantire un quadro dello stato dell’ambiente accurato ed affidabile che si raggiunge assicurando la confrontabilità dei dati ambientali a livello nazionale ed internazionale. La legge istitutiva assegna all’Agenzia, quale responsabile delle attività di indirizzo e coordinamento tecnico nei confronti delle Agenzie per l’Ambiente Regionali (ARPA) e delle Provincie autonome (APPA), anche il compito di formulare alle autorità centrali e periferiche del paese, proposte e pareri concernenti:
- Norme di campionamento e di analisi dei limiti di accettabilità e degli standard di qualità;
- Metodologie di analisi per il rilevamento dello stato dell’ambiente, per il controllo dei fenomeni di inquinamento e per la verifica dell’efficacia degli interventi di risanamento.
 

L’ANPA nel D.Lgs. 152/1999 come modificato dal D.Lgs. 258/2000

  Nell’ambito della tutela delle acque, all’ANPA sono affidati il compito di gestire l’informazione ambientale e lo sviluppo delle metodologie per l’analisi ed il rilevamento dello stato e della qualità delle acque.

I riferimenti normativi che disciplinano questo settore, ovvero il D.Lgs. 11 maggio 1999, n.152, recante “Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole” ed il D. Lgs. 18 agosto 2000, n.258, recante disposizioni correttive ed integrative al D. Lgs. 152/1999, hanno la finalità di prevenire e ridurre l’inquinamento, attuare il risanamento dei corpi idrici inquinati, conseguire il miglioramento dello stato delle acque e perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche. Il raggiungimento di questi obiettivi si realizza attraverso l’individuazione di obiettivi di qualità ambientale dei corpi idrici, attuando la tutela integrata quali-quantitativa dei bacini idrografici, realizzando un sistema di controlli e sanzioni, facendo rispettare i valori limite agli scarichi e definendo i valori limite in relazione agli obiettivi di qualità del corpo recettore nonché individuando misure tese alla conservazione al risparmio ed al riutilizzo delle risorse idriche.

In questo contesto il ruolo e i compiti dell’ANPA sono ben definiti nei provvedimenti citati.

Infatti, per quanto riguarda l’informazione ambientale, poiché l’ANPA gestisce e sviluppa il SINA - Sistema Informativo Nazionale Ambientale, il D.Lgs. 152/1999, come modificato dal D.Lgs. 258/2000, all’articolo 3, comma 7, affida all’ANPA il compito di raccogliere ed elaborare a livello nazionale le informazioni fornite dalle regioni sullo stato di qualità delle acque e sui dati conoscitivi previsti dalla disciplina comunitaria, per la successiva trasmissione degli stessi ai Ministeri interessati e quindi alla Commissione Europea. Lo stesso compito viene ribadito nell’articolo 28, comma 8, anche per le informazioni relative alla funzionalità dei depuratori e allo smaltimento dei relativi fanghi.

Il Dipartimento Stato dell’Ambiente, Controlli e Sistemi Informativi dell’ANPA è impegnato nello sviluppo e nella gestione del Sistema nazionale conoscitivo e dei controlli ambientali. Il SINAnet è attualmente collegato con la rete europea EIOnet gestita dalla Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA). Il Dipartimento assicura la funzione di National Focal Point (NFP) italiano della rete EIOnet contribuendo al trasferimento all'EEA dei dati ambientali relativi al territorio italiano. La diffusione delle informazioni ambientali è anche realizzata tramite il sito internet www.sinanet.anpa.it dove è possibile reperire informazioni, documenti, manuali e linee guida sulle attività istituzionali dell’Agenzia non soltanto nel settore della tutela delle acque ma anche in altre tematiche ambientali.

Il compito dell’ANPA per quanto attiene allo sviluppo delle metodologie per l’analisi ed il rilevamento dello stato e della qualità delle acque, è richiamato negli allegati tecnici dei provvedimenti normativi precitati. Infatti nell’allegato 1, paragrafo 2 vengono definiti gli obiettivi di qualità ambientale in base alla valutazione dello stato di qualità dei corpi idrici superficiali; lo stato di qualità è definito sulla base dello stato ecologico e dello stato chimico del corpo idrico. Al punto 2.1.1. “Stato Ecologico” dello stesso paragrafo, viene precisato che per una valutazione completa dello stato ecologico oltre all’I.B.E. (indice biotico esteso) per i corsi d’acqua superficiali, “sarà necessario utilizzare i metodi per la rilevazione e la valutazione della qualità degli elementi biologici e di quelli morfologici dei corpi idrici che dovranno essere definiti con apposito decreto ministeriale su proposta dell’ANPA in particolare per le acque marine costiere, le acque di transizione ed i laghi.”

Analogamente al punto 2.1.2 “Stato chimico” dell’allegato 1 si legge: “Al fine di una valutazione dello stato chimico dovranno essere definiti, con apposito decreto ministeriale su proposta dell’ANPA, metodi per la rilevazione e la valutazione della qualità dei sedimenti, e metodi per la valutazione degli effetti provocati sulle comunità biotiche degli ecosistemi dalla presenza di sostanze chimiche pericolose, persistenti e bioaccumulabili.

Il ruolo dell’ANPA nello sviluppo di metodologie di analisi per il rilevamento dello stato dell’ambiente, per il controllo dei fenomeni di inquinamento e per la verifica dell’efficacia degli interventi di risanamento è ribadito anche nell’allegato 5 relativo alla disciplina degli scarichi; infatti al paragrafo 4 dell’allegato 5 si legge:

“Fatto salvo quanto diversamente specificato nelle tabelle 1, 2, 3, 4 circa i metodi analitici di riferimento, rimangono valide le procedure di controllo, campionamento e misura definite dalle normative in essere prima dell’entrata in vigore del presente decreto. Le metodiche di campionamento ed analisi saranno aggiornate con apposito decreto ministeriale su proposta dell’ANPA.”

Per questi ultimi tre punti deve essere sottolineata la modifica apportata dal D.Lgs. 258/2000 rispetto al D. Lgs. 152/1999: infatti mentre prima l’ANPA aveva potere decisionale, in quanto era l’organo preposto alla messa a punto e all’aggiornamento delle diverse metodiche di legge, con il nuovo provvedimento, l’ANPA può proporre al Ministero dell’Ambiente gli aggiornamenti dei metodi di campionamento ed analisi degli scarichi ed i metodi per la valutazione della qualità dei sedimenti e degli elementi biologici. Sarà poi cura del Ministero dell’Ambiente vagliare i metodi proposti e approvarli con un apposito decreto ministeriale. L’organo con potere decisionale diventa quindi il Ministero dell’Ambiente mentre l’ANPA alla luce del D.Lgs 258/2000 si configura più correttamente come un organo tecnico-scientifico di ricerca a supporto delle decisioni governative.

  Attività ANPA in applicazione del D.Lgs. 258/2000

  L’Unità Interdipartimentale di Metrologia Ambientale dell’ANPA è stata istituita con lo scopo di individuare e sviluppare protocolli di conduzione delle indagini ambientali e metodiche di misura, al fine di garantire la confrontabilità dei dati ambientali raccolti dai diversi operatori territoriali. Questi obiettivi sono perseguiti tramite progetti di ricerca che vedono coinvolti soggetti a livello nazionale ed internazionale che, tramite un lavoro comune, propongono metodi di misura e protocolli di conduzione di indagini ambientali agli enti preposti per la normalizzazione. Questi progetti di ricerca hanno la caratteristica di essere multidisciplinari in quanto il compito dell’Unità di Metrologia è esteso a tutte le tematiche ambientali e non soltanto al settore delle acque. Particolare attenzione viene posta alla riferibilità dei dati e quindi alla loro incertezza. In genere i progetti si sviluppano lungo una linea che prevede diverse fasi: vengono inizialmente individuate ed analizzate in dettaglio le diverse procedure e metodiche obiettivo del progetto; a valle del consenso delle istituzioni partecipanti vengono effettuate prove sperimentali con le diverse metodiche oggetto dello studio; se i risultati presentano anomalie si cerca di individuarne le cause e possibilmente di eliminarle. L’ultima fase prevede un confronto delle diverse metodiche con un materiale di riferimento certificato per accertare la riferibilità e l’incertezza dei dati ottenuti.

  Attualmente i progetti di ricerca ANPA inerenti le acque sono centrati per lo più sulle metodiche di campionamento che nell’ambito dell’intero procedimento analitico comportano il maggior contributo all’incertezza del risultato finale.

Il progetto “Intercomparison of Freshwater and Suspended Particles Sampling Methodologies Used on Environmental Radioactivity Monitoring” finanziato dalla Commissione Europea ha messo a confronto diversi sistemi di campionamento in-situ per la determinazione di:
-Concentrazione del particolato in mg/l
–Concentrazione di attività di 137Cs nel particolato
–Concentrazione di attività di 137Cs nella fase disciolta
Il progetto è stato finanziato nell’ambito dei programmi di radioprotezione della Commissione Europea ma i risultati acquisiti possono essere utilizzati anche ai fini del D.Lgs. 152/1999, che prevede la concentrazione di solidi sospesi (espressa in mg/l) tra i parametri macrodescrittori utilizzati per la classificazione della qualità dei corsi d’acqua. In questo progetto sono stati confrontati tre dispositivi di campionamento ognuno caratterizzato da un mezzo filtrante diverso: un filtro a cartuccia di nylon, un filtro a cartuccia di estere di cellulosa ed un sistema di filtri piani di fibre di cellulosa ultrasottili. Inoltre sono stati testati anche dei dispositivi di campionamento che forniscono dei risultati integrati nel tempo che, tuttavia, non possono essere riferiti al volume di acqua campionato. Nell’ambito di questo progetto, ogni istituzione partecipante ha effettuato il campionamento con la propria apparecchiatura mentre le determinazioni analitiche sono state effettuate da un solo operatore di un unico laboratorio per minimizzare i relativi contributi all’incertezza di misura. Questo progetto ha visto coinvolte le seguenti istituzioni: ANPA, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente-Emilia Romagna, EDF - Electricité de France (Paris, France), UHMI - Ukrainian Hydrometeorological Institute (Kiev, Ukraine) e l’Università degli Studi di Trieste - Dipartimento di Scienze Geologiche, Ambientali e Marine.

Informazioni più dettagliate sui risultati del progetto e sulle caratteristiche dei dispositivi di campionamento si possono trovare sul rapporto finale ufficiale del progetto pubblicato dall’ANPA. Altre informazioni generali sulle metodiche di campionamento del materiale particolato in ambienti acquatici possono essere reperite nell’apposita rassegna bibliografica edita dall’ANPA nel 1999. 

E’ attualmente in corso un altro progetto, coordinato dall’ANPA e relativo al campionamento nell’ambiente acquatico. Questa ricerca dal titolo “Time integrating and instantaneous sampling methodologies: a comparative excercise in aquatic environment” e finanziata dalla Commissione Europea – DG Environment, ha per oggetto il campionamento di diverse matrici dell’ambiente acquatico; in particolare l’obiettivo è quello di definire limiti e campo di applicazione per le differenti metodologie di campionamento per ognuna delle seguenti matrici: acqua, materiale particolato, sedimenti, molluschi, periphyton e macroalghe. Le metodologie di campionamento sono confrontate ai fini della determinazione della concentrazione di particolato, di radionuclidi, e di metalli pesanti oltre alla determinazione di altri parametri specifici per ogni tipologia di matrice. Inoltre il progetto prevede di produrre delle procedure di campionamento e di validarle attraverso un ente normatore. I partecipanti a questo progetto sono l’ANPA, l’UNICHIM, l’Università di Malaga (Spagna) e lo Jozef Stefan Institute (Slovenia).

  Per quanto riguarda la messa a punto di metodi per la rilevazione e la valutazione della qualità dei sedimenti (allegato 1, punto 2.1.2 del decreto), l’Unità di Metrologia Ambientale dell’ANPA ha attivato un progetto di ricerca internazionale multidisciplinare denominato “Definition of guidelines for the selection of leaching and extraction of heavy metals in soils, sediments and waste materials (SOILLEACH)”. Con questo progetto, a cui partecipano l’ANPA e l’ECN – Netherlands Energy Research Foundation, vengono confrontate diverse tecniche di lisciviazione di metalli pesanti da sedimenti oltre che da suoli e rifiuti. Queste tecniche permettono di determinare il contenuto di metallo presente in forma mobile in queste matrici. E’ proprio la frazione mobile di un metallo piuttosto che il suo contenuto totale ad essere rilevante da un punto di vista ambientale: infatti solo il metallo che è mobile, può essere biodisponibile e quindi risultare eventualmente tossico per un ecosistema. Le tecniche di lisciviazione che verranno messe a confronto saranno quelle previste da normative italiane e quelle normalizzate dal CEN - Comitato Europeo di Normalizzazione per la caratterizzazione dei rifiuti. Lo scopo sarà quello di definire delle linee guida per la scelta della tecnica di lisciviazione ed estrazione di metalli pesanti da sedimenti, da utilizzare in funzione delle caratteristiche della matrice; infatti la quantità di metallo che viene estratta dipende da diversi fattori quali il rapporto fra quantità di materiale solido e quantità di liquido con cui è messo in contatto, il tempo di contatto ed il pH della soluzione estraente. Questo progetto è tuttora in corso.

  L’Unità Interdipartimentale di Metrologia Ambientale dell’ANPA, in collaborazione con l’I.R.S.A.- Istituto di Ricerca sulle Acque del CNR sta predisponendo la revisione dei metodi di analisi e campionamento relativi alle acque di scarico (allegato 5, paragrafo 4 del decreto). L’ANPA nella revisione dei metodi ha coinvolto direttamente il CTN AIM – Centro Tematico Nazionale Acque Interne e Marino-costiere e le ARPA-Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale che sono gli organi di controllo che utilizzeranno questi metodi, in modo da inserire nella raccolta soltanto i metodi che vengono effettivamente utilizzati nei controlli. Il lavoro di revisione è quasi ultimato ed è in via di pubblicazione.

L’Agenzia Nazionale, inoltre, partecipa alle commissione e gruppi di lavoro dell’Unichim sul campionamento degli scarichi e sul monitoraggio “on line” delle acque, ed è impegnata con l’UNEP – United Nations Environment Program nella determinazione dell’uranio depleto nelle acque e nelle altre matrici ambientali campionate nelle regioni balcaniche del Kosovo dopo il conflitto.

  Conclusioni

L’Unità di Metrologia Ambientale dell’ANPA è dal 1999 fortemente impegnata nello sviluppo delle metodologie per l’analisi ed il rilevamento dello stato e della qualità delle acque affidatogli dai provvedimenti normativi. Deve essere sottolineato come l’attività dell’Unità sia multidisciplinare e caratterizzata dalla finalità di assicurare la confrontabilità dei dati prodotti a livello nazionale ed internazionale; infatti nel prossimo futuro l’Unità sarà impegnata anche nella produzione di materiali di riferimento e nell’organizzazione di interconfronti all’interno del sistema delle agenzie per l’ambiente.

  Bib liografia

D. Lgs. 11 maggio 1999, n.152 “Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole”; Supplemento ordinario n.101/L alla Gazzetta Ufficiale n.124 del 29 maggio 1999.

Testo aggiornato del D. Lgs. 11/5/1999, n.152 a seguito delle disposizioni correttive ed integrative di cui al D. Lgs. 18/8/2000, n.258; Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n.246 del 20 ottobre 2000.

ANPA, 2001. Intercomparison of Freshwater and Suspended Particles Sampling Methodologies Used on Environmental Radioactivity Monitoring. European Commission Contract n° 99/70549. Final Report 1999-2001. ISBN 88-448-0045-4

ANPA, 1999. Le principali metodiche di campionamento ed analisi del particellato in sospensione in ambienti acquatici. Rassegna bibliografica. ANPA, Serie Documenti 9/1999.  ISBN 88-448-0019-5


con il patrocinio e la sponsorizzazione  di


Società Chimica Italiana.


AIS-L.jpg (3898 byte)

Associazione Italiana Strumentisti    
Delegazione Zonale Liguria

Informazioni per informazioni sulla strumentazione   info@stateoftheart.it
back to
back to:  a special on Sampling
back to: articoli sul campionamento
©copyright STATE-OF-THE-ART®