La contaminazione
dellambiente marino a seguito delle attività industriali ha raggiunto dei limiti
che rendono necessari interventi e controlli costanti.
La contaminazione industriale si aggiunge a quella urbana e agricola che portano nei mari
prodotti inquinanti come i nutrienti (fosfati, azoto, sostanze organiche).
Si rilevano pertanto inquinanti come sostanze organiche provenienti da attività
industriali, oli, idrocarburi, e metalli come Arsenico e sostanze tossiche e nocive per
lambiente come i cloriti, il cloro libero, e molte speci ioniche.
Tra questi, molto pericolosi ci sono
i"metalli pesanti"che producono , a seconda dello stato di ossidazione in cui si
trovano, tossicità anche a causa dellaccumulo che si può verificare in alcuni
organismi marini come i pesci o altri prodotti.
La contaminazione marina si può in generale riflettere in modo diretto o indiretto
sulluomo e la sua salute.
Il particolare tipo di inquinamento delle acque dovuto ai metalli pesanti è stato notato
principalmente nelle acque costiere (per quanto riguardai mari) come risultato degli
scarichi di fiumi, degli scoli domestici e industriali, delle immissioni di scorie, oltre
che allinquinamento prodotto dalle acque di prima pioggia provenienti da discariche
o da impianti industriali.
La tabella 1 riporta i dati rilevati su
alcuni campioni di acque provenienti dal fiume Po suddivisi per tipo di sostanze ed
espressi in tonnellate anno.
Arsenico 244 Tonn/anno
Mercurio 65
Piombo 485
Tensioattivi 3.000
Idrocarburi 64.000
Pesticidi 9
Nitrati 68.000
Fosfati 47.000
Sostanze organiche 500.000
Sostanze complessive disciolte 27.000.000
Lunica eccezione a questo andamento
generale è rappresentata , tra i metalli pesanti, dal piombo, che sembra venga
preferenzialmente trasportato agli oceani attraverso latmosfera a causa del suo
utilizzo come antidetonante nelle benzine e la cui presenza non risulta principalmente
essere localizzata nella acque costiere.
La presenza di alcuni metalli pesanti nel
mare avviene anche tramite il trasporto nellatmosfera, in quantità analoghe a
quelle scaricate per vie fluviale o attraverso gli scarichi.
Responsabili di questo fatto sono due processi industriali che richiedono alte
temperature: la combustione di combustibili fossili e la produzione del cemento.
E possibile distinguere tre diversi stati chimici di un metallo pesante in acque di
mare:
in sospensione, allo stato colloidale e in soluzione (a volte sotto forma di
complessi).
Quello che è stato più studiato negli
anni è leffetto che alcuni microrganismi possono avere sui metalli in sospensione,
trasformandoli da specie non tossiche in tossiche e viceversa. Il mercurio ne è un
esempio semplice e pericoloso allo stesso tempo.
La reazione di dismutazione
Hg2++ è Hg++ + Hg
Può essere influenzata da alcuni
microrganismi così come il mercurio bivalente può essere ridotto allo stato metallico da
un enzima presente in una grande quantità di batteri.
Ma questo non è il solo aspetto da considerare.
Infatti molto importante ai fini della
tossicità sono la forma chimica e gli eventuali gruppi legati ai metalli pesanti
allatto dellimmissione in acque di mare.
In alcuni casi di inquinamento marino si è notato che il mercurio che entrava nel mare,si
presentava sotto forma di metil mercurio il quale veniva rapidamente assorbiti dai pesci.
La presenza dei metalli pesanti nella acque marine è stata oggetto di molte ricerche
negli ultimi anni con risultati concordanti in tutti i paesi Europei.
Alcuni studi hanno rilevato, ad esempio,
come le concentrazioni di metalli come Zinco, Ferro, Manganese, Rame, Nichel, Piombo, e
Cadmio non differiscono in modo significativo nelle acque dei mari aperti. Viceversa è
stato verificato che nelle zone costiere si ha linquinamento più intenso del
sistema.
Ciò è stato dimostrato da diversi studi fatti nel mare Adriatico , che è un mare
praticamente chiuso con un tempo di "turn over" di circa 6 anni. In esso
sfociano alcuni dei principali fiumi Italiani ( tra cui il Po e lAdige):
E stato calcolato che nelle sue rive grava il 65% degli insediamenti produttivi
dellintera nazione e il 44% di quelli abitativi senza contare le attività agricole.
Inoltre nel mare Adriatico vi sono molti flussi di corrente che trascinano verso le coste
Italiane basse e sabbiose gli inquinati sversati.
A questi problemi dovuti ai metalli pesanti
si aggiungono eventuali inquinamenti dovuti a Arsenico, Cloriti , ai NON metalli (ma
tossici), alle sostanze organiche (TOC), agli idrocarburi e olii, e alle sostanze
nutrienti (presenti nei detersivi) che possono provocare "eutrofizzazione".
I monitoraggi fatti da diversi enti
sullAdriatico confermano che esso è un ricettacolo di grandi quantità di metalli
pesanti dovuto soprattutto alle attività industriali.
La concentrazione dello Zinco nelle acque
è risultata essere di poco superiore a quella delle acque marine normalmente non
inquinate. (spiegabile eventualmente con la maggiore salinità dellAdriatico
rispetto ad altri mari).
Ma facendo analisi sui sedimenti si è invece riscontrato la presenza di una elevata
quantità di tale metallo.
Per il rame si sono registrati valori superiori alla norma sia nelle acque che nei
sedimenti.
Per il Piombo si è evidenziata una diffusione non localizzata dellinquinamento
ambientale da porre in relazione con lutilizzo di mezzi di locomozione.
Per il Mercurio i sono dati discordanti a seconda delle zone in cui sono state fatte le
ricerche.
Per i metalli come Cadmio o Nichel sembra che si possa affermare che le loro
concentrazioni sono ancora piuttosto contenute, ma sono da tenere sotto controllo
soprattutto gli scarichi industriali.
Nel corso degli anni sono state sviluppate
diverse metodologie analitiche atte al controllo di tali sostanze soprattutto per il
laboratorio, precise ed affidabili, ma sono sempre mancate le possibilità di avere della
strumentazione in continuo che possa funzionare semplicemente, a bassi costi, con grande
precisione e accuratezza.
A causa di questa mancanza le analisi delle
sostanze tossiche (metalli pesanti, Arsenico, Cloriti etc) sono solo state effettuate in
laboratorio, diluite nel tempo e quindi senza la possibilità di verificare le reali cause
dellinquinamento, e monitorare in continuo i siti produttivi (o di scoli di prima
pioggia derivanti da depositi di rifiuti).
E' finalmente disponibile sul mercato,
grazie a nuove ricerche e tecnologie analitiche, strumentazione sia laboratorio,
portatile, ma soprattutto on-line, che consente di effettuare analisi in modo semplici,
rapide e soprattutto affidabile per le basse concentrazioni.
La strumentazione on line consente di
effettuare i monitoraggi delle acque potabili, superficiali, acque minerali, acque di
mare, acque di scarico per determinare As, Hg, Pb, Cu, Bi, Tl, Cd, Zn, Se, Mn, Fe, Ni, Cr
fino a concentrazioni molto basse come mg/l oltre ad alcune analisi di non metalli (Cl-,
Br-, I-, S2-, PO43-, NH3, EDTA, acido ascorbico, Cloriti, etc).
Le metodiche utilizzate sono la
"cronopotenziometria a strippaggio galvanostatico" e la "Titolazione
coulometrica".
Questi strumenti sono prodotti dalla Istran
ditta Slovacca, a seguito di ricerche e sperimentazioni effettuate da diversi gruppi
universitari di chimica e rappresentati in Italia dalla Ast Analitica srl di Genova, ditta
presente sul mercato da diversi anni che si occupa della strumentazione per analisi on
line delle acque, monitoraggi chimici industriali e sistemi di campionamento e misura
della portata in canali aperti.
Questa nuova strumentazione consente di poter
effettuare "on line" a bassi costi e minima manutenzione le analisi e i
monitoraggi in tempo reale di parametri chimici che sino ad ora non erano controllabili
facilmente.
Nelle foto sono mostrati gli analizzatori
on line multipara metrici (per più parametri contemporaneamente) o per singoli parametri,
e lo strumento portatile che funziona sullo stesso principio analitico dei precedenti.
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