Introduzione
I cloriti nella disinfezione
delle acque, vengono determinati tramite titolazione coulometrica sfruttando un elettrodo
poroso di carbonio amorfo.
Lelettrodo viene riempito con il campione acidificato, i cloriti vengono ossidati
attraverso una corrente costante a clorati e durante lossidazione viene monitorato
il potenziale allelettrodo.
Il limite di rilevabilità è risultato essere di 0.02 mg/L .
Il range di linearità, la ripetibilità e la precisione sono risultate essere di 0.06
6.7 mg/L, 2.9 %, e 4.8 %, rispettivamente.
E inoltre stato valutato leffetto dellinterferenza di ioni metallici,
anioni, acidi umici, EDTA e solidi sospesi.
Il metodo è stato applicato a campioni di acqua disinfettata con cloro e biossido di
cloro.
Analisi dei cloriti
La disinfezione è un processo
chimico utilizzato per disattivare agenti patogeni presenti nelle acque di laghi, fiumi,
bacini, o falde acquifere da cui le acque vengono prelevate per essere trattate.
La disinfezione generalmente utilizza agenti disinfettanti come cloro, ozono, biossodo di
cloro o combinazioni di cloro e ammoniaca (clorammine) che possono rendere tali
agenti patogeni inattivi.
In ogni caso disinfettanti differenti producono differenti risultati nella disinfezione.
I sottoprodotti della disinfezione delle acque potabili che sono stati regolamentati
sono i trialometani, acidi aloacetici bromati e cloriti.
Il biossido di cloro viene spesso utilizzato per la disinfezione poichè possiede elevata
stabilità e unottima capacità di penetrazione attraverso le membrane delle cellule
grazie alla sua struttura radicalica e al suo stato di gas. [1].
I cloriti sono sottoprodotti che si formano quando si utilizza biossido di cloro e si
sospetta possano causare anemia nei bambini piccoli e disturbi del sistema nervoso [2].
LEPA nel Stage
1 Disinfectants/Disinfection Byproducts Rule" ha pubblicato come [3] devono essere
regolati i cloriti la cui media mensile per lacqua potabile deve essere di 1
ppm.
I cloriti generalmente vengono determinati tramite analisi colorimetrica alla DPD
(N,N-diethyl-1.4-phenylene diammine) [4, 5].
Questo metodo si basa sulla determinazione indiretta dei cloriti generando pertanto cause
di errore. [6].
Lindicatore DPD viene utilizzato per misure spettrofotometriche ma anche per
titolazioni che utilizzano come titolante solfato ferroso di ammonio. [7, 8].
Anche la cromatografia ionica è un metodo attendibile per la determinazione dei
cloriti[9, 10, 11].
Le interferenze dovute ad elevate concentrazioni di cloruri possono essere eliminate
tramite l'utilizzo di una pre colonna ionica caricata con ioni Ag+ .
Il presente articolo descrive un metodo coulometrico semplice che garantisce la misura
diretta dei cloriti nelle acque che hanno subito processi di disinfezione. Il metodo
sfrutta lossidazione elettrochimica diretta dei cloriti in clorati utilizzando un
elettrodo poroso di carbonio vetroso e una corrente costante.
Il potenziale dellelettrodo viene monitorato durante lossidazione e lo stesso
indica conclusione del processo ossidativo e quindi la fine della titolazione
coulometrica.
Estata inoltre valutata linfluenza di parametri sperimentali e possibili
interferenze.
Esperimento
Le misure sono state effettuate
con un analizzatore EcaFlow (Istran, Ltd., Bratislava, Slovakia) equipaggiato con 2
valvole solenoidi , una pompa peristaltica e un microprocessore potenzio statico /
galvanostatico controllato.
Lo schema a blocchi del sistema è stato fornito in letteratura [12]. Il segnale viene
registrato e valutato tramite la tecnica "memory-mapping"[13, 14].
La misura è stata effettuata in due steps principali:
i) per primo viene registrato il segnale di background del bianco.
ii) quindi vengono misurati il campione o lo standard. Questa seconda misura viene
corretta con il segnale di background del bianco rendendo più realistica la misura. Il
segnale di background del bianco viene sottratto alla seconda misura portando così a un
segnale di background reale.
E stata utilizzata una cella a flusso elettrochimica compatta
tipo 353c composta da un elettrodo Pt , un elettrodo di riferimento Ag/AgCl e un elettrodo
poroso compatto E-53 (Istran, Ltd., Bratislava, Slovakia).
Lelettrodo è stato utilizzato fino a che non si è sporcato, poi è stato
sostituito. Al fine di minimizzare sporcamenti dellelettrodo a causa di solidi o
particelle colloidali, è stato utilizzato un filtro in-line (0.45 micron, materiale
nylon) a monte della cella.
I parametri operativi sono riportati in tabella 1.
______________________________________________________
Tabella 1. Parametri operativi dellanalizzatore elettrochimico
Parametri
Valore
Potenziale
iniziale,
mV -100
Potenziale
quiescente,
mV 200
Tempo di
quiescienza,
s 5
Potenzialefinale,
mV 1000
Corrente di
ossidazione,
mA 25
Potenziale Standby
l,
mV 600
Flusso,
ml/min 6
____________________________________
Laccuratezza è stata testata utilizzando tecniche spettrofotometriche indirette
[15].
Reattivi
Per le prove sono stati
utilizzati reattivi ad elevata purezza.
Le soluzioni sono state preparate con acqua deionizzata e degasata.
Elettrolita carrier:
0.1 mol dm -3 Na2SO4 + 0.01 mol dm-3 CH3COOH + 0.01 mol dm-3 CH3COONa.
Elettrolita per il trattamento delcampione:
1 mol dm-3 Na2SO4 + 0.1 mol dm-3 CH3COOH + 0.1 mol dm-3 CH3COONa.
La soluzione di ClO2-
per la calibrazione è stata preparata da una soluzione di clorito di sodio puro
contenente circa l 80 % di NaClO2.
Il titolo della soluzione standard di ClO2- è stato valutato tramite titolazione iodometrica.
Campionamento
Il campione è stato
analizzato subito dopo il trattamento di disinfezione. Lacqua è stata campionata
secondo le norme U.S. EPA Method 300.1 [10]:
> Lacqua è stata campionata in un contenitore di vetro ambrato.
> Il campione è stato trattato con argon per 30 min.
> E stata aggiunta ethilenediammina fino alla concentrazione di 50 mg/dm 3.
Procedura
Aggiungere 5 ml di
elettrolita per il trattamento del campione in un contenitore asciutto di 50 ml e
aggiungere il campione sino al volume totale di 50 ml
Miscelare il campione e procedere immediatamente all'analisi.
Il bianco viene preparato nello stesso modo utilizzando acqua deionizzata anzichè il
campione
Risultati e discussione
La titolazione coulometrica
utilizza lelettrolisi diretta dellanalita allinterno di un elettrodo
poroso, sfruttando una corrente costante.
Questa risulta migliore poichè permette misure coulometriche in uno strato sottile di
soluzione [16] con elevata superfice di contatto.
A differenza delle classiche titolazioni coulometriche non è necessario utilizzare un
titolante poiché lanalita viene titolato direttamente dalla carica elettrica.
Inoltre, grazie alla bassa densità di corrente utilizzata, il potenziale
dellelettrodo poroso viene controllato tramite l' ossidoriduzione coinvolta nella
titolazione.
Questo permette una facile valutazione del punto finale.
Inoltre, poiché non è necessario alcun altro indicatore, lelettrodo di lavoro
funziona come "generatore" e come "indicatore".
Il metodo infatti è definito come cronopotenziometria con corrente costante.
Poiché lelettrolisi avviene virtualmente soltanto nella zona di diffusione,non è
necessario alcun mescolamento della soluzione e pertanto il sistema risulta essere molto
semplice.
Il completamento dellelettrolisi all'interno dellelettrodo dipende dalla
dimensione dei pori, dalla densità di corrente e dalla costante di diffusione.
Piccoli pori e densità bassa assicurano elevati recoveries elettrochimici e viceversa.
Piccoli pori però significano una più elevata superficie dellelettrodo e una
maggiore corrente di background che può influire negativamente sulle misure di basse
concentrazioni di analita.
Basse densità di corrente al contrario accrescono il tempo di misura.
Quindi entrambi i parametri devono essere ottimizzati.
Poiche per quanto riguarda gli elettrodi commerciali non vi è possibilità di modificare
la porosità, lunico parametro ottimizzabile resta la riduzione della corrente.
Teoricamente, conoscendo il volume vuoto dellelettrodo poroso e prevedendo un
recovery elettrochimico totale in accordo con lEq. (1), la concentrazione
dellanalita potrebbe essere valutabile direttamente attraverso la legge di Faraday
dellelettrolisi attraverso la carica elettrica consumata per la riduzione, e
pertanto in principio il metodo risulta non aver bisogno di calibrazione. [17].
Il volume vuoto dellelettrodo può essere valutato tramite dati di porosità o
tramite misure coulometriche di soluzioni con concentrazione nota di analita.
In principio i cloriti possono essere sia ridotti che ossidati in ambiente acquoso.
In ogni caso con lelettrodo utilizzato non si sono notati picchi di riduzione
mentre, applicando una corrente positiva allelettrodo è apparso un intenso picco di
ossidazione.
Sono state testate numerose soluzioni elettrolitiche:
la soluzione 0.1 mol dm -3 Na2SO4 contenente un tampone acetato a
pH 4.8 ha prodotto i risultati migliori.
Soluzioni alcaline hanno portato un rumore di fondo maggiore, mentre soluzioni acide hanno
portato a uno spostamento del picco di ossidazione verso potenziali più positivi causando
nuovamente incrementi del rumore di fondo.
Sono stati testati vari elettrodi porosi, come elettrodi al Pt e allAu.
Lelettrodo in carbonio ha mostrato il minor rumore di fondo e per questo motivo è
stato scelto per le prove successive.
La vita dellelettrodo è legata allostruzione dei pori da parte di solidi e/o
a un graduale e irreversibile incremento del rumore di fondo causato da una lenta
ossidazione della superficie dellelettrodo stesso.
Utilizzando un filtro in linea si è trovato che la vita media dellelettrodo si
allungava di circa 3 giorni o di alcune centinaia di misure.
La stechiometria dellossidazione elettrochimica dei cloriti è in accordo con la
seguente equazione:
__________________________________________
Q = I t = z F c Vel (1)
__________________________________________
dove
> Q è la carica elettrica netta consumata durante lossidazione
elettrochimica dellanalita nei pori dellelettrodo,
> I è la corrente di ossidazione,
> t è il tempo di transizione cronopotenziometrica (equivalente allarea
del picco di ossidazione del segnale dt/dE vs E),
> z è la carica effettiva di elettroni coinvoltinella reazione,
> F è la costante di Faraday,
> c la concentrazione dellanalita e
> Vel il
volumevuoto effettivo dellelettrodo poroso.
Il volume effettivo dellelettrodo poroso Vel è stato determinato attraverso misure con soluzioni di
ferrocianuro a concentrazione nota nello stesso elettrolita utilizzato per i cloriti.
Il volume effettivo in differenti elettrodi E-53 varia da 1921 microL.
Pertanto, utilizzando questi elettrodi, il numero di carica effettivo
nellossidazione elettrochimica è stato calcolato utilizzando lequazione (1).
Questo valore è risultato essere 1.02+/- 0.05 che indica lossidazione dei cloriti a
biossido di cloro:
_________________________________________
ClO2- e-
==> ClO2 (2)
__________________________________________
Potenziale di riempimento
Il campione dovrebbe essere trasportato in cella ad un potenziale che non
vari la concentrazione dei cloriti.
Come mostra la Fig. 1, applicando un potenziale positivo il segnale decresce e a circa 700
mV crolla a zero, probabilmente a causa della completa ossidazione dei cloriti.
Applicando un potenziale al di sotto di 500 mV si osserva un decremento attribuito
alla riduzione dei cloriti.
Pertanto il potenziale durante il riempimento dellelettrodo è stato mantenuto ad un
valore di100 mV .
Corrente di ossidazione
Il valore della corrente forzata nellelettrodo durante esperimenti
cronopotenziometrici influisce notevolmente sulla sensibilità del segnale.
In generale, più bassa è la corrente e più alta è la sensibilità, ma il rapporto con
il rumore di fondo non è influenzata.
Teoricamente in un elettrodo poroso con diametro dei pori vicino allo spessore dello
strato di diffusione, si ha una elettrolisi esaustiva, e la carica elettrica consumata per
il cambiamento elettrochimico viene fornita dalla quantità di specie elettrolitiche
presenti allinterno dei pori dellelettrodo.
La carica elettrica consumata durante lossidazione dei cloriti è virtualmente
indipendente dal valore della corrente utilizzato nel range da 20 a 800 microA.
Comunque il rapporto con il rumore di fondo decresce significativamente per correnti
maggiori di 200 microA.
A causa della resistenza ohmica della soluzione il picco di ossidazione risulta spostato
verso potenziali più positivi modificando la corrente di ossidazione.
Per correnti inferiori ai 10 microA la durata di ogni singola misura va dai 5 ai 15 min.
Pertanto nei successivi esperimenti verrà utilizzata una corrente di 25 microA.
Sono state testate concentrazioni di cloriti fino ad alcuni mg dm-3 e il risultato è stato lineare fino a 7 mg dm-3.
Il più basso range di concentrazione (Fig. 2) è stato utilizzato per testare il limite
di rilevabilità in accordo con le procedure IUPAC [18] (Tab. 2).
La ripetibilità è stata calcolata su 10 analisi di cloriti a differenti concentrazioni.
Interferenze
Numerose sostanze possono interferire in questa analisi, tra cui speci che
possono essere ossidate con potenziali simili, specie adsorbite sulla superficie
dellelettrodo o sostanze che potrebbero ossidare o ridurre I cloriti prima della
misura.
Particelle solide o colloidali possono ostruire i pori dellelettrodo microporoso e
pertanto il campione necessita di essere filtrato prima dellanalisi.
Fortunatamente i campioni di acqua proveniente da disinfezione sono generalmente
chiarificati e pertanto lanalisi risulta meno problematica.
Cloruri e bromuri non interferiscono fino a 1000 volte in eccesso rispetto ai cloriti.
Gli ioduri interferiscono a causa della loro ossidazione a iodio che avviene allo stesso
potenziale utilizzato per I cloriti.
I fosfati incrementano poco il segnale per concentrazioni di 10 volte, lo raddoppiano per
concentrazioni di 100 volte.
Mg(II), Ca(II) e Mn(II) non interferiscono.
Il ferro incrementa il segnale dei cloriti a causa delloosidazione Fe(II) a Fe(III)
che avviene allo stesso potenziale dei cloriti.
Anche se il Fe(III) interferisce, viene ridotto a Fe(II).
Aggiungendo fluoruri, il picco di ossidazione del Fe si sposta verso potenziali più
negativi ma è ancora sovrapposto al segnale dei cloriti.
Quindi il ferro deve essere eliminato dal campione tramite resine a scambio ionico.
Sono stati inoltre testati sodio dodecil solfato,
Triton X100 e Hyamine come tensioattivi anionici, neutri e cationici.
Non sono state trovate interferenze fino a eccessi di 1000 volte di essi.
LEDTA è risultato non interferente.
Gli acidi umici interferiscono a concentrazioni di 1 mg dm-3
aumentando il segnale dei cloriti, e questo fatto si può attribuire allossidazione
di alcuni componenti ad acidi umici.
A concentrazioni di 10 mg dm-3 il segnale dei cloriti
decresce e arriva a zero.
Campioni reali
Il "recovery" per i cloriti è stato testato su acqua
potabile non contenente cloriti.
Nel range da 50 a 2500 microgr dm-3 (Tab. 3) il "recovery"
è risultato essere dall 87 al 101 %
______________________________________________
Table 3. Recovery con acqua potabile
Campione
ClO2-
Recovery, %
trovato, mg dm-3
Tap water *
< 20
+ 50 mg dm-3
43.5±6.8
87.0
+ 250 mg dm-3
251±14
100.4
+ 500 mg dm-3
505±34
101.0
+ 1000 mg dm-3
965±61
96.5
+ 2500 mg dm-3
2410±101
96.4
* Acqua potabile trattata con cloro
_______________________________________________
Un esempio è riportato in Fig. 3.
Successivamente è stata testata acqua addizionata di biossido di cloro gassoso e i
risultati sono mostrati in Tab.4.
Conclusioni
Il metodo testato ha mostrato risultati accurati e riproducibili nel range da
60 a 7000 microg dm-3.
La preparazione del campione è semplice e consiste nelladdizione di un reattivo al
campione.
Il limite di rilevabilità del metodo permette il suo utilizzo per acque potabilizzate al
di sotto del valore di soglia. (e.g. 0.2 mg dm-3 in
Slovak Republic).
Grazie alla durata della vita dellelettrodo è possibile utilizzare il metodo in
processi automatizzati.
A differenza dei metodi colorimetrici, il colore del campione non interferisce.
Particelle solide o colloidali possono ostruire i pori e pertanto devono essere rimosse.
________________________________________
References
1. W.J. Masscheelein: Chlorine dioxide, Chemistry and
environmental impact of oxychlorine compounds, Ann Arbor Science, 1979.
2. Toxicological Profile for Chlorine Dioxide and Chlorite, Department of Health and Human
Services, Public Health Service. Atlanta, GA: U.S. Agency for Toxic Substances and Disease
Registry (ATSDR), 2004.
3. National Primary Drinking Water Regulations: Disinfectants and Disinfection Byproducts
AGENCY: Environmental Protection Agency (EPA). December 16, 1998. Vol. 63, No 241, p.
69389-69476, http://www.epa.gov/OGWDW/mdbp/dbpfr.html.
4. Palin AT, Current DPD methods for residual halogen compounds and ozone in water.
Journal AWWA 67 (1), 32-33, 1975
5. Palin AT, Current DPD methods to disinfectant residual measurement. Journal of the
Institution of water Engineers and scientists 40(6), 501-510, 1986.
6. Gordon G, Cooper WJ, Rice RG, Pacey GE, Methods of measuring disinfectant residuals.
Journal AWWA 80(9), 94-108, 1998.
7. STN EN ISO 7393-1,2. Water quality. Determination of free chlorine and total chlorine.
Part 1: Titrimetric method using N, N-diethyl-1,4-phenylenediamine, 2001.Water quality.
Determination of free chlorine and total chlorine. Part 2: Colorimetric method using N,
N-diethyl-1, 4-phenylenediamine, for routine control purposes, 2001
8. Standard Methods for Examination of Water and Waste Water, 1992, APHA, AWWA, WEF, 18th
Edition, Maryland.
9. STN EN ISO 10304. Water quality. Determination of dissolved anions by liquid
chromatography of ions. Part 4: Determination of chlorate, chloride and chlorite in water
with low contamination. 2001
10. U.S. EPA Method 300.1, U. S. Environmental Protection Agency, Cincinnati, OH, 1997.
Determination of Inorganic Anions in Drinking Water by Ion Chromatography.
11. D.P. Hautman, M. Bolyard: Using ion chromatography to analyse inorganic disinfection
by-products, J.A.W.W.A. November 1992, Hautman, Daniel P.; Bolyard, Michele Journal AWWA ,
Vol. 84 Iss. 11, November 1992, Page(s) 88-93
12. Beinrohr E, Cakrt M, Dzurov J, Jurica L, Broekaert J A C (1999) Electroanalysis 11:
1137
13. Mortensen J, Ouziel E, Skov H J, Kryger L (1979) Anal Chim Acta 112: 297
14. Hu A, Dessy R E, Graneli A (1983) Anal Chem 55: 320
15. Tkacova J., Lenartova D., Kutnikova D., Determination of chlorites, bromates in
drinking water Photometry versus ion chromatography. In: Proc. Hydrochemia 2004,
Bratislava 2004, p. 192-210.
16. Bard A L, Faulkner L R (1980) Electrochemical Methods, Chapter 10.6, Wiley, New York
17. Beinrohr E (2001) Accred Qual Assur 6: 321
18. Mocak J, Bond A M, Mitchell S, Scollary G (1997) Pure Appl Chem 69: 297
___________________________ |