Special on : TOC

( article : TOC-I-1 )

Analisi delle Acque

T.O.C.
L'analisi del Carbonio Organico Totale

Maurizio Chioetto


Premessa
L'analisi in continuo ( o da processo ) ha avuto sviluppi notevoli a seguito dell'utilizzo dell'elettronica digitale dei microprocessori applicata a tecniche analitiche sempre più sofisticate e precise.
Questa tecnologia finalmente disponibile oggi, anche per automatizzare le analisi chimiche tradizionali (normalmente ritenute più difficili da automatizzare) permette di effettuare direttamente sul processo quasi tutti quelle determinazioni analitiche o di controllo di qualità normalmente delegate al laboratorio.
Un corretto monitoraggio può essere eseguito solo disponendo di strumentazione idonea, avente un buon grado di sofisticazione ( autodiagnosi, autocalibra zione, allarmi), modulare, che consenta semplici ed efficaci manutenzioni e riparazioni.
Occorre però non dimenticare tutto quello che è di supporto all'analisi e cioè un sistema di campionamento e trattamento del campione idoneo, una efficace raccolta dei dati, ma sopratutto la disponibilità di personale tecnico che effettui la manutenzione e la sorveglianza al funzionamento dei sistemi analitici.

I Nutrienti
Tra le varie sostanze presenti nelle acque che vengono normalmente monitorati sia nelle acque industriali nei reflui urbani e nel controllo delle acque superficiali ( fiumi, laghi, mari) hanno particolare importanza alcuni composti conosciuti anche come i Nutrienti .
Essi sono :
Le Sostanze Organiche , L' Azoto nelle sue varie forme ( Ammoniaca , Nitrati , Nitriti ) e il Fosforo (Fosforo Totale oppure Ortofosfato ).
Sono chiamati nutrienti in quanto esse sono le sostanze che favoriscono la crescita e lo sviluppo dei microorganismi presenti nelle acque.
Negli impianti di trattamento delle acque, i nutrienti sono necessari, proprio per garantire il massimo sviluppo dei microorganismi e batteri responsabili dei processi di depurazione aerobica o anaerobica.
In questi casi i liquami devono contenere gli elementi nutritivi in quantità idonea che viene normalmente considerata nel rapporto :

Sostanze Organiche : Azoto : Fosforo = 100 : 5 : 1.

Le carenze di elementi nutritivi, nelle acque di scarico i generale , ma sopratutto nelle acque industriali, in concomitanza di altri fattori ( pH , bassi livelli di Ossigeno Disciolto) possono favorire la moltiplica zione di microorganismi non idonei che causano disservizi all'impianto (crescita di microorganismi filamentosi - sphaerotilus,leptotrix,beggiatoa,funghi- che causano il fenomeno del rigonfiamento del fango).
La presenza di elementi nutritivi nelle acque super ficiali invece, è dannosa perchè contribuisce alla crescita di sostanze di origine vegetale ( alghe ) che consumano ossigeno sottraendolo alle forme animali ed impoverendo il corso d'acqua.
Il controllo delle sostanze nutrienti sta assumendo sempre più un ruolo di fondamentale importanza per la gestione degli impianti di depurazione e il controllo dell'inquinamento.

Le sostanze organiche

Cosa sono ?

L’insieme delle sostanze organiche che possono essere presenti in un’acqua viene definito "carico organico".
Esse sono per definizione i composti del carbonio contemplati dalla chimica organica e quindi gli idrocarburi alifatici ed aromatici e tutti i loro derivati, inclusi i solventi.
Non costituiscono carico organico i composti inorga- nici del carbonio come l’anidride carbonica (CO2) che sciolta in acqua produce l’acido carbonico ( H2CO3 ) ed i sali di questo acido che sono peraltro molto diffusi in natura (sali di sodio, di calcio, di ferro).
Parimente i composti del Carbonio come il Monossido (CO) bisolfuro (CS2), il tetracloruro (CCl4), i cianuri, i tiocianati , i carburi ed il carbonio, puro, amorfo e cristallino.
I composti organici sono biodegradabili, cioe’ servono da nutrimento per varie specie di microorganismi come i batteri ed i funghi che li digeriscono, trasformandoli in anidride carbonica ed in altri composti piu’ semplici e ricavandone sostanze per il loro accrescimento ed energia per la svolgimento dei processi vitali.
Questo processo e’ anche chiamato "decadimento" o "putrefazione", avviene mediante il consumo dell’ ossigeno prelevato dall’acqua stessa.
Viene diminuita la concentrazione dell’ossigeno disciolto e quindi l’acqua diventa putrida, priva d’ ossigeno sino al collasso biologico.
Le sostanze organiche sono presenti in modo naturale nelle acque superficiali (acque dolci oppure marine) oppure la loro presenza è causata da versamenti volontari da parte di industrie o di comunita’ (scarichi industriali o civili), da sversamenti accidentali (tutte le acque incluse quelle utilizzate dall’industria come acque di raffreddamento, condensa), da incompletezza del sistema di purificazione ( acqua ultrapura destinata all'industria elettronica o farmaceutica).
L’inquinamento da parte dalle sostanze organiche riguarda quasi la totalita’ dei possibili inquinamenti delle acque.
La presenza di sostanze organiche (non previste o accidentali) e’ inoltre un’indicazione di anomalie nelle acque.

Metodiche analitiche
Nel corso degli anni sono state utilizzate per la determinazione analitica del carico organico metodiche analitiche diverse tra di loro.
Le piu’ conosciute sono quelle del BOD, COD e TOC per le quali sono state elaborate normative e linee guida di analisi.
Nell’uso pratico sono stati utilizzati altri metodi come il TOD (Total Oxigen Demand) l’indice di KUBEL (ossidabilita’ al permanganato) e molti metodi indiretti, tutti potenzialmente validi ma limitati ad usi specifici e particolari su applicazioni singole, normalmente non idonei per un uso generalizzato preciso ed affidabile .
In generale i piu’ utilizzati sono stati e sono il:
BOD (Biochemical Oxigen Demand) ed il COD (Chemical Oxigen Demand)
Entrambi sono metodi indiretti che tramite la misura della quantita’ di ossigeno consumato in una reazione di ossidazione biologica (BOD) o chimica (COD), permettono di risalire alla reale concentrazione delle sostanze organiche.

Confronto tra le metodiche del COD e TOC
L'analisi del COD è utilizzata da decenni, per cui tutte le ricerche, i calcoli, l'uso quotidiano di gestione degli scarichi la considerano il loro riferimento ufficiale e quindi è necessario sempre riferirsi ad essa , anche se è universalmente considerata utile, ma superata e non idonea all'uso in continuo.
I problemi che la contraddistinguono fanno si che essa venga sempre meno utilizzata come metodica suggerita per un controllo in tempo reale degli scarichi : il tempo necessario ad eseguirla se si vogliono seguire le norme esistenti è di due ore; sono diverse le interferenze che la rendono poco precisa; i suoi range di misura sono ristretti ; non è affidabile per range di misura sotto i 20 ppm e sopra i 1000 ppm; i reattivi sono considerati pericolosi e tossici perchè sono soluzioni fortemente acide e contenenti sali di mercurio.
I valori di COD sono però correlabili a quelli di TOC. In entrambe le metodiche, le sostanze organiche si ossidano secondo la equazione :

C + O2 ===> CO2

un atomo di Carbonio ( P.A. = 12 ) si combina con due atomi di Ossigeno ( P.A. 16 ). Quindi si consumano 32 gr di Ossigeno per ogni 12 gr di Carbonio.
Il rapporto dovrebbe essere COD / TOC = 32 / 12 = 2,666
Ciò è diverso per i composti organici, come ad esempio gli idrocarburi, che contengono numerosi atomi di idrogeno che si combinano anch'essi con l'ossigeno per dare acqua.
Tali composti richiedono una maggiore quantità di ossigeno , che corrisponde ad un valore di COD più alto, mentri altri composti hanno a loro volta ossigeno che partecipa alla reazione, con minor richieste di ossigeno dall'esterno.
Esempi :

In media e a livello indicativo si può presumere che il rapporto COD / TOC è di circa 3 e variazioni da questo rapporto indicano variazioni nella composizione del carico organico.
Nella pratica comune si è notato che nello scarico di uno stabilimento, a condizioni che il tipo di sostanza organica presente nello scarico sia costante nel tempo, il rapporto di COD/TOC è ben definito e ripetibile.
Ovviamente a seconda dello stato di ossidazione delle sostanze organiche esso può variare.
Acqua in ingresso ad un impianto di trattamento ha un rapporto COD/TOC sicuramente diverso da quello in uscita dopo il trattamento. Ma i singoli rapporti si mantengono abbastanza costanti.
Sono disponibili diverse tabelle , qui non riportate per mancanza di spazio, effettuate da industrie diverse ( petrolchimiche, farmaceutiche, alimentari, cosmetiche , chimiche ,etc. ) che verificano la costanza di questi rapporti.
Qualora sia assolutamente neecessario effettuare on-line l' analisi del COD, essa può essere automatizzata tramite l'utilizzo di Robot Analitici appartenenti alla stessa famiglia di quelli che consentono l'analisi dei nutrienti.

Analisi del TOC

Tutte le metodiche citate nel paragrafo precedente danno un’ indicazione sulle concentrazioni delle sostanze organiche, indirettamente, in relazione alla misura effettuata dell’ossigeno.
La metodica analitica utilizzata per l’analisi del Carbonio Organico , TOC, prevede invece la determinazione diretta della quantita’ delle sostanze organiche tramite la misura del Carbonio (C) presente nella CO2, generata da una ossidazione delle sostanze organiche presenti.
Questa metodica pertanto prevede sistemi di ossida-zione delle sostanze organiche e la relativa determina-zione della CO2 prodotta.
Allo scopo di eliminare le interferenze provenienti dal Carbonio Inorganico, esso viene eliminato per acidificazione e strippaggio.
Nel corso degli anni, a partire dal 1962, data di presentazione del primo analizzatore di TOC sviluppato negli Stati Uniti dalla Dow Chemical ed Union Carbide, sono stati sviluppati diversi metodi analitici e quindi strumenti, sia da laboratorio che da processo, tutti tendenti ad utilizzate le tecnologie disponibili per ottenere queste analisi.
I vari Istituti ed Enti di standardizzazione hanno nel tempo pubblicato ed approvato vari metodi uffficiali per effettuare l'analisi del TOC
( Standard Methods 5310A,B,C ; EPA 415.1 e 415.2 ; APHA 505a e B ; ISO 8245 ; DIN 38409H3 ; ASTM ; UNICHIM 944) .

Nei primi giorni di Settembre 1995 ad Helsinki si sono riuniti i comitati tecnici CEN/TC su " Water Anlysis" e "Water Quality" organizzato dal Comitato Europeo di Standardizzazione .
L' analisi del TOC nelle acque, dopo alcuni anni di ricerca e scambi di esperienze tra esperti Europei, è stata valutata e essendo una analisi strumentale è stata proposta per essere ufficilmente approvata come "Linee Guida" e quindi raccomandate a tutti i paesi Europei membri del CEN come analisi ufficiali per il controolo della qualità delle acque.

Definizioni :
Le definizioni riguardanti le analisi del Sostanze Organiche sono diverse e malgrado un intenso lavoro di normalizzazione non esiste una definizione univoca a livello mondiale. Ricordiamo in ogni caso alcune delle varie sigle che compaione nelle varie norme ed i loro significati :

(*) In alcune pubblicazioni si ritiene più corretto parlare di "Totally Organically bound Carbon".

L'analisi di TOC on line per il controllo delle acque e dell'inquinamento

L' analizzatore di TOC da processo viene costruito secondo i criteri sopracitati ed in osservanza alle norme e metodiche ufficiali.
Il modello EZTOC ISCO è il frutto di una lunga esperienza di diverse società Europee ed Americane, che avendo installato ed utilizzato diversi analizzatori on line , hanno sviluppato una nuova strumentazione che raccoglie le esperienza acquisite.
Il suo schema di funzionamento e le sue funzioni analitiche possono essere schematizzate come segue:

Nella costruzione di questo nuovo analizzatore di TOC , sono state considerate sia ricerche svolte nel corso degli ultimi anni da parte di enti ( EPA , ISO , ) , da organizzazioni private ( Instrument User's Association ) e verificate dall'esperienza pratica di utilizzatori e ditte di manutenzione.
In particolare in Italia, esaminando le esperienze di assistenza tecnica effettuate in più di 15 anni di distribuzione di analizzatori di TOC on line si è potuto identificare i punti nei quali si hanno i maggiori problemi di funzionamento e manutenzione e i problemi analitici di affidabilità dell'analisi:
Mediamente un analizzatore di TOC tradizionale ha richiesto , a parità di utilizzo e di numero di strumenti, un impegno del 70% per interventi di assistenza tecnica rispetto alla strumentazione per l' analisi dei nutrienti.
Tra gli interventi più frequenti abbiamo riscontrato , in ordine decrescente:

Pertanto dovendo disegnare un nuovo analizzatore di TOC on line si è posta la massima attenzione a questi problemi cercando di utilizzare tutta la conoscenza e la tecnologia disponibile per superarli.
Di seguito verranno illustrate le fasi analitiche utilizzate dall EZTOC ISCO nella sua attuale configurazione

Prelievo del campione
Esso deve essere rappresentativo del campione in analisi e l'aliquota di campione prelevata deve essere la più elevata possibile per consentire una analisi in tempo reale.
Si e scelto di dotare lo strumento di idonei accessori esterni ( fast loop, sistema di filtrazione autopulente , di diluizione esterna fissa o dinamica , sistemi di decantazione ) e di prelevare il campione con una pompa peristaltica interna da 28 ml/min.
Si deve evitare l'intasamento delle parti idrauliche dell'analizzatore , ma l'eventuale filtrazione non deve alterare la composizione del campione e consentire l'analisi dei solidi in sospensione almeno sino a 100 micron , come richiesto dalle linee guida ISO/CEN ;
il diametro delle tubazioni interne è elevato , maggiore di 0,8 mm e si evitano restringimenti nelle tubazioni o punti morti.
Dotando l'analizzatore di sistemi di autopulizia, programmabile nel tempo è possibile minimizzare la necessità di manutenzioni continue, aiutati dalla presenza di numerosi sensori ed allarmi che segnalano intasamenti, mancanza di campione, malfunzionamenti.
In quei casi particolari in cui si richiede l'analisi del DOC ( Dissolved Organic Carbon ) si deve determinare solo la fase solubile ( utilizzo di sistemi di filtrazione esterni da 0,4 micron).

Eliminazione dei Carbonati inorganici.
I Carbonati inorganici sono eliminati dalla soluzione tramite acidificazione spinta a pH inferiore a 2 con un acido ( normalmente acido fosforico per il suo potere tampone) . In questo modo tutti i carbonati e bicarbonati sono trasformati in CO2 che è insolubile in ambiente acido. Il successivo strippaggio con gas di trasporto consente di eliminarla dalla soluzione.
Il sistema di rilevazione IR utilizzato è insensibile ai gas acidi e corrosivi e quindi non vi sono limitazioni nell uso del tipo di acido e nella sua concentrazione ( circa 10% v/v).
Problemi di manutenzione possono derivare da eventuali precipitazioni di sali fosfati insolubili, se ad esempio si ha molto calcio nelle acque, e quindi si puo utilizzare un altro acido.
Per eliminare i problemi analitici causati da interferenza dei carbonati non completamente eliminati e quindi rilevati come TOC, il sistema deve essere opportunamente dimensionato a seconda del valore di TIC previsto.
Eventuali sostanze sostanze organiche volatili possono essere strippate insieme alla CO2 inorganica e non vengono determinate totalmente con questo sitema analitico.

Ossidazione
I sistemi di ossidazione possibili ed accettati dalle varie norme per il TOC, sono diversi, applicabili ognuno ad un determinato tipo di acqua o di applicazione.
Principalmente essi sono divisi in metodi a bassa temperatura ( sotto i 100°C) o ad elevata temperatura ( maggiore di 680°C o 900°C ) , con ulteriori diversificazioni tecniche e strumentali a seconda delle applicazioni e se si tratta di strumenti da laboratorio o da processo.
Nella strumentazione da processo per acque superficiali o di scarico si è utilizzato spesso il sistema di ossidazione ad alta temperatura, ma esso, pur essendo efficiente e garantendo la massima ossidazione delle sostanze organiche , presenta problemi di funzionamento e di necessità di una continua manutenzione a causa della sporcizia ed intasamento del reattore di ossidazione derivante dalla presenza di sali disciolti o di solidi in sospensione presenti nelle acque.
L' utilizzo del sistema ossidativo a bassa temperatura, se spinto al massimo della sua efficienza, consente di ottenere una ossidazione completa, senza problemi di manutenzione e malfunzionamenti, quindi consentendo un uso prolungato e continuo nel tempo dell' analizzatore di TOC.

Nell' analizzatore EZTOC, si è scelto di utilizzare un sistema di ossidazione chimica, con persolfato di Sodio ad alta concentrazione, catalizzata da lampada UV a doppie lunghezze d'onda, in un reattore di nuovo disegno che garantisce la massima efficacia, e con la temperatura del reattore mantenuta e regolata a 75°C da una resistenza elettrica.
Questo sistema, unico nel suo genere combina una economicità di esercizio, alla massima capacità di ossidazione mai riscontrata in strumentazione di questo tipo.
Il persolfato di sodio è l'ossidante con il massimo potenziale di ossidazione ( E0= - 2,012 eV ) stabile nel tempo ( sino ad 1 mese ) ; esso è altamente solubile e consente di ottenere concentrazioni elevate ( 1,5 M) e non genera gas corrosivi .
E' in grado di aggredire chimicamente anche le sostanze in sospensione che iniziano a sciogliersi ed ossidarsi sin al primo contatto con il reattivo, consentendo la loro determinazione senza problemi. In soluzione ed in presenza di energia ( UV e calore) sviluppa radicali OH° altamente ossidanti.
La sua elevata concentrazione gli consente di garanire una buona ossidazione anche in presenza di medie concentrazione di cloruri che tendono a loro volta ad ossidarsi.
Utilizzare un sistema di reazione termoregolato a 75°C, consente di ottenere il massimo potere ossidante da parte del persolfato, indipendentemente dalla temperatura ambiente o del campione evitando così variazioni di misura causate da oscillazioni di temperatura.
La lampada UV utilizzata è stata scelta per la sua resistenza e lunga durata nel tempo, grazie alla qualita costruttiva e alla purezza del gas Hg; la possibilità di funzionare anche a secco evita rotture e malfunzionamenti in ogni condizione operativa.
La doppia lunghezza d'onda ( 254 e 185 nm ) consente un maggior potere ossidante: la radiazione a 185 nm viene assorbita dall'ossigeno presente generando ozono. La radiazione a 254 nm è assorbita dalla maggior parte delle sostanze organiche contribuendo alla demolizione dei loro legami, dal persolfato per generare i radicali OH° ossidanti, dall' ozono per dare ossigeno atomico a sua volta ossidante.
Una particolare cura inoltre è stata posta nel disegno del reattore ove avviene la ossidazione.
Allo scopo di diminuire i costi di costruzione e manutenzione , ed aumentare se possibile l'efficacia ossidativa, si è sviluppato un nuovo disegno di reattore UV.
Il nuovo reattore può essere smontato ed aperto rapidamente, facilitando le operazioni di manutenzione, non ha punti morti ove si possono accumulare solidi o cristalli, non ha guarnizioni delicate che producono perdite.
Il suo disegno costruttivo interno ( brevettato) è tale da generare dalla combinazione campione/gas di trasporto/persolfato una miscela nebulizzata che offre una ampia superfice alla radiazione UV e favorisce la ossidazione totale. La superfice ed i tempi di contatto della miscela con la radiazione UV della singola lampada ( lunga 15" ) é superiore a quella di sistemi analoghi multilampada grazie ad un disegno interno nel quale il campione, in forma aereosol , segue un percorso elicoidale a piu' stadi prima di uscire dal reattore.
Il sistema è inoltre protetto da malfunzionamenti tramite diversi sensori che interrompono il flusso di campione e gas in caso di intasamenti, cristallizzazioni, mancanza campione.
Questo sistema ossidativo garantisce la massima efficacia, con una elevata riduzione dei costi di manutenzione grazie alla qualità controllata dei componenti e ad alcuni accorgimenti tecnici.
Il gas di trasporto utilizzato è aria strumenti o semplicemente compressa, che passando attraverso un sistema di purificazione fisico, subisce un trattamento di eliminazione della CO2 naturalmente presente. Questo sistema è economico, non ha bisogno di manutenzione ed evità la necessità di utilizzare bombole di Ossigeno compresso.

Rilevazione della CO2
La rilevazione della CO2 , insieme al sistema ossidativo, é il cuore di un moderno analizzatore di TOC.
Il rilevatore di CO2 non deve essere delicato , soggetto a sporcamento, ad interferenze da parte di vapori d'acqua o di altri gas, in modo che tutto il sistema di prelievo e di ossidazione non debba essere sottodimensionato per evitare malfunzionamenti.
E' per questo che a causa di IR delicati e " critici" utilizzati in alcuni strumenti si analizza una minor quantità di acqua in analisi, si dosa poco acido (per evitare formazione di vapori acidi), si utilizza persolfato di K poco solubile e a minor concentrazione (per evitare vapori acidi). Infatti le celle di misura con finestre in CaF2 possono essere aggredite dai gas corrosivi cosi come il corpo della cella.
Ma non è sufficiente utilizzare un sistema anti- corrosione per ottenere un buon IR.
Occorre infatti che esso sia molto sensibile, stabile nel tempo senza derive, e con una ottima risposta lineare in tutto il range di misura.
L'analizzatore IR installato nell' EZTOC, è stato selezionato e scelto in quanto risulta essere il migliore come precisione, sensibilità, stabilità ed assenza di deriva , oltre ad essere di facile taratura e completamente insensibile alla presenza di gas umidi e corrosivi.
La cella di misura a contatto con il campione è in metallo teflonato con finestre in zaffir, non ha parti in movimento e quindi non è soggetta a vibrazioni.
La parte ottica è purgata dallo stesso gas di trasporto,sul quale avviene la misura del bianco, eliminando problemi dovuti alla purezza del gas e alle variazioni di CO2 in esso contenute.
La particolare lunghezza d'onda utilizzata nella misura ( 2353 cm-1 o 4,25 microns) sono specifici della CO2 e non si ha assorbimento da parte di altre sostanze compreso il vapor acqueo.
Caratteristica principale, oltra alla elevata stabilità di misura, è quella della minima necessità di continue calibrazioni e tarature e di interventi tecnici sui componenti ottici della misura.

Trattamento del dato analitico.
Con questo termine si intende la fase di elaborazione del segnale proveniente dall'IR, la sua linearizzazione, in riferimento al range di concentrazione scelto;
l'eventuale elaborazione per le compensazioni (per l'invecchiamento o sporcizia della cella ); il tipo e qualità del segnale trasmesso all'esterno, la sensibilità della risposta e la sua rapidità, il tipo e qualità degli allarmi di misura e malfunzionamento.
L'uso generalizzato dei microprocessori e la tecnica digitale ridurranno sempre di più queste problematiche , rendendo sempre più semplice la configurazione degli analizzatori.
Nell' EZTOC si è scelto una interfaccia utente molto semplice ma completa. Tramite la tastiera estesa è possibile programmare le varie fasi analitiche da un menù completo ed intuitivo. E' possibile effettuare calibrazioni automatiche, programmare autopulizie, assegnare liberamenti vari relè di allarme a diverse fasi analitiche, ad esempio mancanza di reattivi, perdite idrauliche, intasamenti, mancanza di gas di trasporto etc.
Interrompendo il funzionamento in caso di malfunzionamenti e segnalando con allarmi situazioni anomale si riesce gestire al meglio lo strumento, intervenendo in tempo reale e ottimizzando la manutenzione.
Nell'estate 1995 è stata fornita strumentazione EZTOC interfacciata ad uno speciale software con il quale è stato possibile abbinare allo strumento un sistema cercapersone telefonico.
Il sistema digitale è in grado di comunicare ad un ricevitore alfanumerico messaggi indicanti il tipo di malfunzionamento, selezionando su quali terminali inviare i messaggi ( mancanza di reattivi messaggio al laboratorio ; malfunzionamento al servizio di manutenzione ; allarme di misura al controllo di processo etc.)
E' possibile inoltre utilizzare l' EZTOC per la determinazione del TOC su diversi flussi in analisi (ingresso all' impianto , fasi intermedie, uscita impianto ) mediante computer industriali che svolgono la funzione di Multistream.
Questi sistemi computerizzati possono svolgere anche altre funzioni tipiche di un sistema computerizzato: acquisizione dati anche di altri strumenti come nutrienti, pH, portata, piovosità, etc., con elaborazione dei dati in forma di data base, e se richiesto con il loro inserimento in una rete.

Conclusione
L'analisi del TOC dopo anni nei quali essa è stata riservata agli addetti ai lavori, è ora generalmente utilizzata per il controllo della qualità delle acque.
Sono sempre maggiori le applicazioni che la rendono strumento indispensabile alla gestione delle "acque" intese non solo come prodotto di scarto, ma vera e propria materia prima.
Anche la Farmacopea Americana ( USP ) ha recentemente rivoluzionato i sistemi analitici per le acque ultrapure e acque per iniezioni. Dal Gennaio 1996 l' analisi del TOC ( valore limite 500 ppb) è obbligatoria per tutte le acque farmaceutiche regolamentate dalla USP.
Anche se probabilmente non ancora perfezionate, le nuove linee guida Europee approvate dalle commissioni CEN/ISO contribuiranno alla maggiore diffusione di questa metodica.Se essa contribuirà alla qualità dei controlli e ad ottenere un ambiente con acque più pulite, tutti noi ne saremmo orgogliosi.


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